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16 maggio 2014 Numero 1 Anno I

 

Esodo interno

Marco Demarco - Corriere della Sera - 30 aprile 2014

L’Italia vera e non quella stampata sulle cartine geografiche, comincia ad assomigliare sempre di più ad una clessidra antigravitazionale. Con i granelli, per capirci, che invece di cadere dall’ampolla di sopra, risalgono verso l’alto. Al posto della sabbia, però, bisogna immaginare migliaia di uomini e di donne che ogni anno, ormai da oltre un decennio, lasciano il Sud e risalgono il Paese.

Dai dati dell’ultimo censimento rielaborati dalla Svimez risulta che dal 2001 al 2011 i Comuni del Mezzogiorno con popolazione superiore a 150 mila abitanti hanno perso oltre 420 mila abitanti, pari a un crollo quasi del 13% . Nello stesso periodo i Comuni del Centro - Nord sono cresciuti di oltre 530 mila unità, con un aumento del 6,8%. E le previsioni sono ancora più nere: entro il 2050 il Sud perderà quasi 2,7 milioni di residenti, di cui 900 mila solo nelle tre province metropolitane di Napoli (-439 mila), Bari (-322 mila), Palermo (-152 mila), a fronte di una crescita di oltre 4 milioni di abitanti nel Centro – Nord, di cui 280 mila unità a Roma e di oltre 500 mila a Milano. […] Città “ristrette”, nel senso di meno affollate, quasi mai sono anche città più vivibili. Sono, invece città diseconomiche, perché tutta una serie di servizi progettati per un determinato bacino di utenza diventano ingestibili se gli utenti non ci sono più. Un esempio? A Napoli c’è già una linea della metropolitana aperta solo poche ore al mattino, perché treni a tutte le ore sarebbero troppo costosi.