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maggio - ottobre 2017 Numero 3|4|5 Anno IV

 

La UIL pensa al futuro

Angelo Mattone

“Affinché l’impresa 4.0 rappresenti davvero un’occasione per rilanciare l’economia del Paese e perché la ripresa non sia effimera, servono investimenti pubblici e privati ed è necessario che siano assunti giovani per garantire il ricambio generazionale. Noi siamo disponibili a discutere di benessere lavorativo per far aumentare la produttività.
Dobbiamo fare in modo, però, che si ritorni a parlare sia di riduzione del peso fiscale sui redditi da lavoro dipendente e da pensioni sia di riduzione dell’orario di lavoro.
Quest’ultima è una delle soluzioni per far fronte ai problemi occupazionali che si possono determinare in alcuni settori e per trasformare questa prospettiva di sviluppo anche in un’opportunità effettiva per dare lavoro ai giovani”. Così ha parlato il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, dal palco di Torino, all'Assemblea dei delegati Uil delle Regioni del Nord, rilanciando i temi dei rinnovi contrattuali, della rivisitazione del welfare, dell’industria 4.0 e concludendo un dibattito ricco di spunti e di utili idee. Con la visita di Sergio Chiamparino, Presidente della Regione Piemonte, la Uil ha incassato non solo identità di vedute sul futuro di innovazioni, occupazione e solidarietà, bensì una lode per aver adottato un metodo di lavoro comune al gruppo delle regioni del versante orientale del settentrione d’Italia, nel quale risalta l’attrazione di capitali pubblici e privati utili a progettazioni e produzioni rientranti nell’ambito industriale 4.0.
 

Da Torino nuova economia - ha suggerito Chiamparino - bisognerà avviare il potenziamento delle infrastrutture e il coinvolgimento dei partners privati con l’iniziale investimento e assistenza delle regioni, da un lato per migliorare i tempi e i modi della pubblica amministrazione, dall’altro per superare il gap con altri territori europei. Tra i progetti il mantenimento dello stabilimento di Mirafiori e la costruzione del nuovo ospedale, nell’ambito del parco della salute.
La politica -ha concluso Chiamparino- non può prescindere dal ruolo dei sindacati e di tutti gli altri corpi intermedi!
Con i tre milioni di lavoratori, nei prossimi anni, necessitati a riconvertirsi, bisognerà sperimentare una riforma dell’orario di lavoro, differente dal modello francese. Senza trascurare formazione e reddito d’inclusione, blocco dell’età pensionabile e perequazione delle pensioni rispetto al paniere dell’inflazione. Questa la ricetta di Gianni Cortese, segretario regionale della Uil Piemonte.
Le comunicazioni di Tiziana Bocchi e di Silvana Roseto, segretarie confederali della Uil, hanno aperto gli orizzonti del dibattito su taluni ritardi di sistema. La prima parlando del disagio delle donne, ancora intese come un costo aziendale, la cui appendice sarebbe l’attuale crescita precaria dell’occupazione, figlia dell’austerità sinonimo di omicidio sociale! Mentre per la Roseto, l’attacco è tra i più efficaci, Si diventa poveri con una malattia grave! Immaginarsi quanto incida la non-autosufficienza sulle famiglie su cui grava. Agli interventi dei delegati, tutte donne, è da attribuire la conferma di una precarietà non solo occupazionale, familiare, penalizzante rispetto alla stessa decisione di metter su casa e di generare figli. Tanto da indurre il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, a concludere sulla necessità della crescita demografica dell’Italia, la quale se non accogliesse i migranti avrebbe dovuto chiudere i battenti di determinate occupazioni.