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marzo - aprile 2017 Numero 2 Anno IV

 

LA FORZA DELL'ESPERIENZA TRACCIA IL PERCORSO

Angelo Mattone

Chiunque voglia capire la Uil ha un solo modo, guardarla dall'interno. Innaturale e fuorviante descriverla dall'esterno, tante e tali sono le varianti che il sindacato, il più laico e plurale tra i tre, mette in campo, ogni qualvolta si prefiguri la fine di un ciclo, una crisi di sistema o un cambiamento duraturo delle condizioni sociali. A conferma, nel 2016, in pochi ipotizzavano che la Uil, funzionasse da capofila nel coinvolgere Cgil e Cisl, per intervenire sulle dinamiche dell'economia, ribaltandone gli esiti.
Eppure, così è stato, anche se, questo sarà il secondo argomento da affrontare, i mass-media hanno, spesso, taciuto. La linfa vitale per piantare il seme di nuove relazioni tra interlocutori istituzionali e privati, dove è stata attinta? Ovviamente, un confronto con il Governo Renzi, non solo non si preannunciava semplice, tantomeno poteva essere affrontato senza un retroterra sfangato da vecchie e polverose teorie, le quali avevano prodotto i loro esiti, in anni precedenti ma, di fronte ai cambiamenti epocali degli anni uno del terzo millennio, erano fuori contesto. Qui, ha avuto rilievo, l'elaborazione, attenta, approfondita, condotta, in questi anni, dalla UilPensionati, ma non solo. Nella costruzione del sindacato a rete, idoneo ad assistere iscritti, cittadini, giovani, fuori dal perimetro tradizionale delle confederazioni, almeno fino ad allora, assolveva a un ruolo nevralgico, la conquista della fiducia e del consenso della pubblica opinione. In sostanza, l'omologazione dei sindacati alle pratiche esiziali della politica, se da un lato serviva a demolire l'impalcatura delle conquiste, dall'altro spianava il percorso verso i dettati dell'austerità.
 

In questo contesto, è stato fondamentale il contatto diretto con cittadini, giovani, lavoratori e pensionati, curato personalmente dal Segretario generale, Carmelo Barbagallo, oltre, ai social network, internet, ai quali la Uil, ha attinto per percorrere strade diverse, finalizzate ad affermare la centralità della dignità del lavoro, in seno non esclusivamente alla nazione, bensì con un messaggio penetrante, anche all'interno dell'Europa.
Non a caso, la UilPensionati, in frangenti di drammatica e possibile rottura della solidarietà e del tessuto di convivenza civile, ha raddoppiato gli sforzi in chiave europea, combattendo aspre battaglie insieme con la Ferpa, il sindacato europeo dei pensionati, per affermare la centralità del ruolo di rappresentanza e di tutela dei valori del lavoro e dell'esperienza nel vecchio continente. Tuttavia, a riprova di una lungimirante operazione di costruzione, altrettanto impegno è stato profuso per fondare un sindacato mondiale dei pensionati, la cui valenza, in un clima di diffusi egoismi nazionali, non sfugge a nessuno.
Trovare i consensi e la forza per cambiare questa società, sono le testuali parole con cui il segretario generale della UilPensionati, ha chiamato a raccolta i delegati dell'VIII Conferenza d'organizzazione, ricordando che, attraverso l'unità d'azione con Cgil e Cisl, sarà possibile superare gli ostacoli frapposti almeno in Italia, diversamente in Europa, dalle bizze dei politici, sordi rispetto all'esigenza di avviare lo sviluppo, per rintuzzare il becero populismo di movimenti, che cavalcano sconsideratamente il giusto disagio e la protesta dei cittadini.Le parole d'ordine sulle quali la Uil ha costruito scenari di alternanza a un'austerità fine a se stessa, anzi ridicola e nociva alla stessa sopravvivenza dell'Unione europea, da tempo, sono al centro del dibattito della Confederazione europea dei sindacati. Giustizia sociale, equità fiscale, sistemi di protezione, dignità del lavoro, sviluppo, servizi. Insomma un'Europa dei popoli, in grado di mettere all'angolo la finanza pirata di banche voraci e parassite, unicamente speculativa, per dare spazio a giovani, lavoratori, pensionati, immigrati, per rinnovare un patto con i cittadini, eliminando la dittatura insensata di una burocrazia, interessata a perpetuare se stessa e a vessare i più deboli. (Angelo Mattone)