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18 Gennaio 2016 Numero 45 Anno III

 

la cultura dell'essere

Intervista a GERARDO PIRONE - Segretario generale Uil Salerno - a cura di Viviana Toia



Qual è il personaggio pubblico che ha arricchito di più la tua gioventù?

Mio fratello Giovanni, sacerdote alla “Francesco”, vicino agli “ultimi” e fondatore di Casa Betania per ospitare le giovani madri allontanate dalle famiglie e La Tenda che ospita i tossicodipendenti.


Nel corso della tua carriera sindacale hai tenuto diverse assemblee, qual è quella che ti è rimasta più impressa?
Quella in cui, al termine del mio intervento, una professoressa di un Istituto Tecnico piangendo mi disse: “Oggi, dopo le sue parole, torno a credere nel Sindacato quale soggetto che ci aiuta a capire e ci sostiene nella lotta per ottenere i nostri diritti”.


La citazione a cui sei più affezionato?
“L’amore senza limiti, vince ogni limite”


Qual è il tuo libro preferito?
“La Poetica” di Aristotele, sebbene scritto XXIII secoli fa, contiene discorsi sulla poesia la cui importanza storica è ancora oggi la base della teoria letteraria sulla condizione umana che deve essere vista quale riscatto della “mimesis”, cioè “modello” mai servile e subalterno alla realtà.

Quale invece la musica che preferisci?
Quella di Modugno, di Battisti, di Peppino di Capri, di Celentano, di Mina che non tramontano mai perché cantano la vita, l’amore, i sentimenti e le stupidaggini dell’Uomo. Per certi versi sono la cultura dell’essere.


Il tuo film preferito?
“Autunno a New York” con Richard Gere, Winona Rjder - Regia di Jan Chen - Anno: 2000.


Il tuo piatto preferito?
Sono un buongustaio e si vede…amo i piatti tipici di mare, quelli che mi cucina il buon Enzo della Ciancola di Cetara. Sono “poesie” che non si possono raccontare…Invito sempre a gustarli prima e a ricordarli poi mentre mi specchio nel mare cetarese.


La qualità che ritieni essere fondamentale per essere un buon sindacalista?
Ascoltare e poi entrare nell’Io dell’altro per consigliarlo e/o per confortarlo.


Qual è l’aggettivo che più ti definisce?
Disponibile e preciso.


Il tuo peggior difetto?
Parlare lungamente delle bellezze salernitane (storiche, monumentali, ambientali, culinarie…) tanto da diventare logorroico. Non voglio vedere nell’altro l’avversario anche quando sono certo che è tale.


La qualità che vorresti avere?
Essere più freddo nella gestione delle difficoltà “sindacali”.


Se non avessi fatto il sindacalista cosa ti sarebbe piaciuto fare?
Quello che ho fatto prima e durante l’impegno sindacale: il formatore di coscienze critiche.


L’ultima volta che ti sei commosso?
Quando vedo i bimbi morire a causa della degenerazione dell’Uomo.

Qual è stato il complimento più bello che hai ricevuto riferito alla tua attività?
Preferisco ricordare le cattiverie di qualche “minus Habens”: mi aiutano a migliorarmi.