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15 Dicembre 2015 Numero 42 Anno II

 

banche e risparmi, indietro... tutta

Sono 130 mila piccoli azionisti e 20 mila risparmiatori le vittime del fallimento di quattro banche italiane, CariChieti, CariFerrara, Cassa Marche e Banca Etruria. Tuttavia la situazione è a rischio più di quanto si dica da parte dei mass-media e appaia dalle dichiarazioni dei manager delle banche.
Una vera e propria politica bancaria globale basata sulla speculazione e sul rischio, identificata dagli americani e poi dal mondo intero nel 2008, dopo il fallimento della Lehman Brothers, con hedge fund, al di là della traduzione letterale, fondi locusta, ovvero piccole imprese in accomandita semplice, costituite da privati, per spremere al massimo possibile una società, uscirne e ricominciare con altre.

Questa pratica, priva di qualsiasi requisito deontologico e di presupposti di protezione sociale, è, ormai, radicata nelle negoziazioni finanziarie e ha, da almeno un decennio contagiato le banche, soprattutto quelle più piccole, in grado di sfuggire più facilmente ai controlli, nel caso delle banche italiane, pressoché inesistenti da parte di Consob e Banca Italia. È semplice intuire la miscela esplosiva createsi in tutto il mondo tra fondi locusta e sistema delle banche, giacché esso offre all'istituto acquirente degli utili consistenti in cambio della vendita di titoli a rischio ai propri clienti,tali da trasformarsi, per una qualche congiuntura del mercato finanziario, in tossici.
Insomma lo stato delle banche italiane e, in misura minore di altre sul continente europeo, è di forte instabilità, sono nell'ordine di quindici, ufficialmente quelle in odore di tutela, mentre è ancora più alto il numero di quelle dichiarate in sofferenza dai test-stress della Banca Centrale Europea, a causa del l'inadeguatezza dei capitali versati.
Intanto tra polemiche, mancanza di tutele dei risparmiatori, manovre governative intese a salvare le banche, affossando i clienti, intervento del commissario europeo per la stabilità finanziaria, Jonathan Hill, si è tolta la vita un pensionato dell'Enel, Luigino D'Angelo, a riprova della
dimensione della spietatezza della finanza-pirata, dominante nella società.
Massimo Masi, segretario generale della Uil Credito e Assicurazione ha dichiarato inammissibile la latitanza delle istituzioni europee, l'incongruità degli aiuti ad alcune banche europee, pari a 440 miliardi di euro, mentre la mancata attivazione del Fondo interbancario ha impedito il salvataggio dei risparmiatori e delle quattro banche. (Angelo Mattone)