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15 Dicembre 2015 Numero 42 Anno II

 

In presidenza della Camera

A che punto siamo in Commissione Bilancio alla Camera? La domanda rimbomba tra le mura di Palazzo Montecitorio mentre, alle nostre spalle, su Piazza del Parlamento, è in corso la manifestazione degli operatori di Patronato.
L’eco delle cinquecento voci in piazza risuona con fermezza lo slogan “No tagli ai Patronati”: è un grido di allarme che tiene con il fiato sospeso oltre diecimila operatori in Italia e all’estero.

Si teme per il futuro del Patronato, per l’assistenza gratuita, per migliaia di posti di lavoro.
Le preoccupazioni di Piazza Monte Citorio sono espresse nella stanza del Capo di Gabinetto della Presidenza della Camera, l’Onorevole Carlo Leoni, al secondo piano di quel Palazzo storico dalle innumerevoli e inestimabili opere d’arte.     
Si è andati subito al sodo con i Presidenti di Ital, Acli, Inas e Inca, che si sono succeduti negli interventi attorno al “tavolo ovale”.
“Un taglio di 28 milioni di euro al Fondo Patronati - che si aggiunge e si somma agli interventi degli anni passati - è incostituzionale e irrazionale. Come è “irrazionale” considerare la misura alla voce “efficientamento” del Ministero del Lavoro”.
Infatti la norma, trattenendo i fondi al bilancio dello Stato, si tradurrebbe in un vero e proprio prelievo fiscale a carico dei lavoratori che hanno versato i contributi: una quota, quindi, non più destinata alle specifiche finalità previdenziali ma, al pari delle entrate tributarie, che servirebbe a finanziare lo Stato nella sua generalità.
“La scure sui contributi dei Patronati è iniziata nel 2010: 90 milioni di euro è il taglio quantificato dall’emendamento Azzolini (Pdl) dal 2011; 35 milioni lo scorso anno; 28 milioni oggi”.
“La sforbiciata si fa ancora più critica se si pensa ai ritardi con cui il Ministero del Lavoro eroga gli acconti agli stessi Patronati. Finanziamenti fermi al 2012 che servono a coprire, oggi, attività già svolte, personale già stipendiato, bilanci chiusi”.
Ma - non sempre - minori risorse comportano minori servizi.
“La rete dei Patronati gestisce gli stessi adempimenti anche a fronte dei tagli: solo nel corso del 2014 sono state quasi 8 milioni le persone servite dai Patronati confederali e dalle Acli”.
Un valore sociale che è stato riconosciuto poche ore prima, agli stessi Patronati, nella presentazione dell’ultimo Rapporto Censis che ha evidenziato come: due italiani su tre conoscano questi Istituti promuovendone a pieni voti i servizi.
Intanto dalla Presidenza della Camera arriva la promessa: “Noi ci diamo da fare”.
A pesare, evidentemente, sarà il voto di fiducia che il Governo porrà in Aula. (Silvia La Ragione)