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1° dicembre 2015 Numero 41 Anno II

 

gli appunti di ampelio

Può capitare che il mese di novembre ti stringa in una morsa di mestizia. Quello di quest'anno tra il pericolo dei tagli ai fondi dei patronati e il massacro di Parigi lo è stato ancora di più. Proprio quando il dolore è più vicino come l'atto terroristico che ha ucciso centinaia di persone cerchi le parole per sollevarti e reagire.
Tra le parole dei politici si stagliano quelle del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha detto a proposito della lotta al terrorismo: "Tra gli strumenti per combattere abbiamo la cultura che è farmaco certo tra oscurantismo e intolleranza".

E poi il saluto dell'unica italiana rimasta uccisa nella strage su uno striscione esposto a Venezia durante i funerali "Ciao Valeria figlia nostra angelo nel cielo".
E seguendo il percorso aperto dallo scrittore Claudio Magris "E' doveroso distinguere il fanatismo omicida dalla cultura islamica".
Non solo per distinguere ma anche per capire.
Indispensabile capire quando nel mondo ci sono un miliardo e seicento milioni di persone. E quindi per chi ogni due parole cita la globalizzazione è indispensabile studiare l'islam. Anche se in Italia sono "solo" un milione e mezzo.