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1° dicembre 2015 Numero 41 Anno II

 

convenzione nuova e vecchia

Non a tutti piace la distinzione tra vecchia e nuova emigrazione. Ed è in un certo senso giusto, come lo è non distinguere tra emigrazione e immigrazione. E parlare in tutti e due i casi di migrazioni. Ovviamente questo sul lato del sentimento, delle suggestioni, delle espressioni. Non certo sul lato dei problemi da risolvere che per ovvie ragioni epocali sono diversi. Questa può essere la sintesi pacificatrice del dialogo avvenuto tra il Presidente di Ital Gilberto De Santis e il sottosegretario agli Esteri Mario Giro.

Ovviamente ben più sostanzioso è stato il dibattito innescato da una lucidissima e completa relazione del deputato Fabio Porta: è uno di quei testi che va consigliato per la lettura integrale e non può mancare sulla scrivania degli operatori del settore.
Questa relazione ha riempito nella sua totalità la gremita sala Aldo Moro della Camera dei Deputati. Il tema "la vecchia e la nuova emigrazione" e il ruolo dei patronati è stato trattato dai vari relatori in tutte le sue sfaccettature: istituzionale, economica, sociale, storica e programmatica. Su tutto, l'unanime invito ai deputati di votare la soppressione dell'articolo della legge di stabilità che prevede taglia ai patronati. Anche per guardare meglio al futuro con l'apposizione della firma sulla Convenzione tra Ministero degli Esteri e Patronati per l'espletamento di diverse attività in ausilio alle Istituzioni Consolari.
E qui la vera novità è venuta dal sottosegretario Giro secondo cui la convenzione non si firmerebbe per l'opposizione del comitato italiani all'estero del Senato. Non sappiamo proprio se sia così. E' certo però che il Comitato della Camera una cosa ha detto chiaramente: si firmi questa benedetta convenzione.