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16 luglio 2014 Numero 5 Anno I

 

Lavorare di pił e meglio

Gilberto De Santis

“La vita è infinitamente migliore da noi che da loro. I brasiliani però, dai ristoranti ai taxi, hanno capito meglio e prima come si sta nel mondo globale. […] E hanno analizzato che l’unico modo per mantenere il livello dei consumi e i servizi sociali cui in Occidente siamo abituati, e a cui nei Paesi in via di sviluppo aspirano, è lavorare di più e meglio”. (Aldo Cazzullo – Sette – 11 luglio 2014)
Ma non basta lavorare di più e meglio. Gli illustri cronisti che ci hanno rappresentato quel Paese non hanno debitamente sottolineato le differenze che ancora esistono tra chi va al ristorante, in taxi, in albergo in viaggio e la maggioranza della popolazione che è ancora in grande povertà, che abita nelle favelas e ancora, il restante della popolazione che ha come ricchezza solo il lavoro, malpagato, senza diritti, specialmente per la sicurezza sul lavoro. Basta pensare che ancora non è stato vietato l’uso del “killer” amianto.
Per cui, finiti i Mondiali, finita la festa, noi dell’Ital ritorniamo al nostro impegno che ci ha visti nei mesi scorsi, insieme alla Uil, mettere in atto con il Sindacato carioca un percorso formativo che faccia toccare con mano ai lavoratori i diritti sociali, i diritti della salute, i diritti dell’ambiente di lavoro. Anche questo aiuta a lavorare di più e a lavorare meglio.