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15 Ottobre 2015 Numero 37 Anno II

 

jockey act

In Francia il settore “discotecaro” ha creato 10mila posti di lavoro. La DJ Network è la scuola di disc jockey più ambita a Parigi e oggi conta centri di formazione anche a Lione, Cannes e Montpellier. Gli allievi di questa scuola sono una cinquantina, dura dieci mesi, compresi due di stage pratico e una volta diplomati, per una serata privata, prendono cifre che partono da 400-500 euro.

Il fenomeno si è affermato alla fine degli Anni 90 grazie a personaggi del calibro di David Guetta, Bob Sinclair e campioni della musica elettronica come i Daft Punk ed oggi essere un dj è il mestiere più ambito da ogni adolescente che vuole fare musica. Pierre Goffi, fondatore e direttore di DJ Network, intervistato da La Stampa ha ricordato come vent’anni fa si lavorava solo in discoteca o in alcune feste private, oggi invece chiamano un dj per gli eventi più impensati, anche una sfilata di moda. Il mestiere si è notevolmente professionalizzato. Un disc jockey deve conoscere la grafica, la gestione delle luci oltre ad essere musicalmente polivalente. Il pubblico, prima va capito e poi trascinato fino al cosiddetto “coup de feu”, una fucilata di pezzi che sono il momento clou della serata. Abilità che si apprendono nei dieci mesi di formazione e sono imprescindibili per fare il salto di qualità ed essere un professionista del settore. Il successo di un dj e allo stesso tempo motivo di ispirazione per i più giovani che si cimentano in questa professione sta tutto nella capacità del dj di raccontare, emozionando, una storia, mettendo in scena attraverso suoni semplici, essenziali, dal forte impatto melodico incredibili ballate pop in versione 3.0. (Gabriele Di Mascio)