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15 Ottobre 2015 Numero 37 Anno II

 

l'europa dei popoli

Che il XIII congresso della Confederazione dei Sindacati Europei dovesse segnare una svolta era nell'ordine naturale delle cose. Un'aria mefitica ha ammorbato la vecchia Europa dei ventotto, logorata dalla crisi, iniziata nel 2008, a tutt'oggi incombente, con i governi nazionali, impegnati a difendere il residuo di economia sopravvissuta ai miasmi della diffusa deflazione, mentre la Commissione Europea si dibatteva nella stretta della Germania e dei suoi alleati nordici, strenui e miopi sostenitori di una politica dei tagli a tutto campo.

La necessità di dare all'assise europea dei sindacati, riuniti in congresso, il tredicesimo, profilo e prospettive, è stata affidata al manifesto di Parigi, Per lavori di qualità, per i diritti dei lavoratori e per una società più giusta.
Juncker e Schulz, ambedue presidenti, il primo della Commissione, il secondo del Parlamento, nei loro interventi, hanno indicato l'austerità, come l'ostacolo da superare; netta, anche, la sconfessione delle politiche di restrizione della spesa pubblica e della flessibilità, come strumento utile a creare occupazione! Lo stesso François Hollande, corresponsabile, con Angela Merkel, di astruse ricette punitive nei confronti dei paesi del Sud Europa per lucrare vantaggi per i loro paesi, ha riconosciuto il ruolo indispensabile dei sindacati.
Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil, artefice dell'accordo con Susanna Camusso e Annamaria Furlan, dell'elezione di Luca Visentin, ha suggerito, nel suo intervento, alcune priorità, la difesa delle categorie deboli, la revisione dello stato sociale, il recupero di risorse da destinare
all'assistenza, la necessità di perseguire l'unità dei lavoratori, la contrattazione e l'autorità economica dei sindacati. Il capitolo dell'occupazione ai giovani, invece, passerebbe attraverso gli investimenti in infrastrutture fisiche e immateriali.
Le politiche di distribuzione della ricchezza, affrontate in chiave di riforma della tassazione e dei servizi sociali essenziali, sono da destinare agli indigenti.
Infine, il dialogo sociale e contrattazione, obiettivi individuati per conquistare traguardi di miglioramento della condizione dei lavoratori.
Il congresso di Parigi ha eletto la segreteria, oltre al segretario generale, Luca Visentin sono due gli aggiunti, Peter Scherrer (Germania), Veronica Nilsson (Svezia), quattro i segretari confederali, Liina Carr (Estonia), Ester Lynch (Irlanda), Monserrat Mir Rocca (Spagna), Thiebaut Weber (Francia). (Angelo Mattone)