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1° ottobre 2015 Numero 36 Anno II

 

la ragione dei numeri

"Sono solo 1.117 i pensionati forzati ancora senza tutela”. Dario Di Vico, sul Corriere della Sera, riporta i risultati del censimento on line Senato-Istat che sembrano trovare risposta alle numerose domande che circolano nei palazzi della politica ma che ancora tengono con il fiato sospeso milioni di lavoratori che non si ritrovano nelle stime e nei sondaggi.

Quanti sono veramente i lavoratori rimasti senza stipendio e senza pensione dopo l’innalzamento dell’età pensionabile voluta dalla Riforma Fornero?
I sondaggi parlano di poco più di un migliaio di persone, per la Uil sono decine di migliaia i lavoratori e le lavoratrici in attesa della settima salvaguardia e dell’opzione donna.
Certo, la soluzione definitiva per gli esodati (e per l’opzione donna) non è da ricercarsi nei numeri che rappresentano il fenomeno ma forse – come ha avuto modo di sottolineare Dario Di Vico sul Corriere – arrivare a una stima condivisa può facilitare l’adozione di provvedimenti. Anche a fronte dei sei provvedimenti che il governo ha già varato per correggere “gli errori” della riforma previdenziale del 2011.
A oggi infatti, le sei operazioni di salvaguardia hanno coinvolto poco più di 170mila soggetti, di cui 116 mila certificazioni accolte (soggetti con decorrenza della pensione dal 2013 in poi); 51.518 domande non accolte e 5.566 domande ancora giacenti. Le pensioni liquidate al 10 settembre 2015 sono state 83.396 (fonte Inps – Report Salvaguardie). E, solo l’ultima salvaguardia - la sesta - ha permesso a 32.100 lavoratori di accedere alla pensione conservando i requisiti di pensionamento vigenti prima della Riforma Fornero.
Mentre la Uil auspica di trovare una soluzione definitiva per gli esodati e per l’opzione donna, senza indugi e fuori dalla legge di stabilità, il Ministro dell’Economia Padoan ha annunciato che la soluzione definitiva per gli esodati verrà inserita nella prossima finanziaria, lasciando in sospeso la questione della flessibilità in uscita per il pensionamento.
Intanto, il 30 settembre, la Commissione Lavoro licenzierà il testo definitivo sulla settima salvaguardia: quattro articoli che contengono misure per i “quota 96” della scuola, per i macchinisti ferrovieri, per i lavoratori pubblici e l’estensione della salvaguardia per quei lavoratori (vengono stimati circa 25mila soggetti) che a vario titolo erano rimasti senza lavoro entro dicembre del 2011. (Silvia La Ragione)