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15 Settembre 2015 Numero 35 Anno II

 

#impulsoalrilancio

Sud alla deriva, per il settimo anno consecutivo PIL negativo. Il rapporto Svimez, puntuale, ogni anno, presenta la situazione economica del Mezzogiorno raccontando la dicotomia “Nord/Sud Italia”. Sud che scivola sempre più nell’arretramento, diseguale, diviso, con un tasso di occupazione giovanile che sfiora la media del 27% contro il 47% del Centro Nord. Nord che accoglie sempre più emigrati arrivando a registrare, in due anni (tra il 2012 e il 2014), più di un milione e mezzo di nuovi arrivati.

Allarme povertà, rischio desertificazione industriale, scarse risorse imprenditoriali e finanziarie.
Per il sindacato della Uil, la situazione nel Mezzogiorno “è preoccupante” e, nonostante i dati di luglio sulla disoccupazione siano abbastanza positivi, il sindacato è lontano dal poter annunciare uno stato di benessere della nostra occupazione.
Si parla infatti di oltre 3milioni di disoccupati, di cui 600mila giovani e di un alto tasso di disoccupazione del Mezzogiorno (20,2%) individuando, tra le possibili cause di questa forte distanza con il resto d’Italia, la prolungata assenza di politiche volte al rilancio dell’area.
“È interesse di tutti che nel Sud si realizzino vere opportunità di crescita, perché altrimenti il Paese nel suo insieme rischia di perdere l’appuntamento con una possibile ripresa”.
È quanto dichiarato dal Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, che in previsione del prossimo appuntamento a Bari con i Quadri e Dirigenti Uil, annuncia proposte su Sud, contratti e sviluppo.
La Uil è decisa ad affrontare la “questione meridionale” e i problemi che continuano a gravare sul Sud del Paese e pone diversi interrogativi sulle promesse avanzate dall’Attuale Esecutivo che ha annunciato “Faville per il Mezzogiorno”.
“Vorremmo capire – ha dichiarato appunto Barbagallo - come si può puntare al suo sviluppo se non si spendono le risorse assegnate dall'Unione europea, se non si fanno investimenti pubblici e privati e se non si evita la migrazione dei nostri giovani disoccupati. In un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando – per il leader della Uil - non possiamo permetterci il lusso di non spendere i fondi europei”.
Il Paese cresce se cresce il Mezzogiorno. (Silvia La Ragione)