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1° settembre 2015 Numero 34 Anno II

 

la ragione dei numeri

La questione immigrati è di nuovo sotto la lente d’ingrandimento e questa volta a far discutere sono le regole che disciplinano il diritto di asilo di milioni di profughi in fuga dal proprio paese. Quella di “rifugiato” è una condizione ben precisa e riconosciuta dalla Convenzione di Ginevra del 1951 che, solo scorso anno, ha coinvolto quasi sessanta milioni di persone in tutto il mondo.
Guardando all’Italia, nei primi 8 mesi del 2015 sono sbarcati sulle nostre coste 100mila migranti e – complessivamente – si contano 2,4 milioni di emigrati regolarmente al lavoro nel nostro Paese. I cittadini stranieri si confermano una risorsa per il Belpaese: si stima infatti che i lavoratori immigrati abbiano versato nelle nostre casse 16,3 miliardi di euro per una spesa, dedicata dallo Stato agli immigrati regolari, pari a 12,6 in miliardi (dati il Messaggero).

Chi sono, da dove vengono e dove sono diretti i milioni di profughi protagonisti di un’emergenza senza confini? Uno studio della Fondazione Leone Moressa, realizzato con il sostegno di Open Society Fondation e ripreso in un Dossier dal quotidiano la Repubblica, ci spiega chi e quanti sono i richiedenti asilo e quali le discrasie di gestione del fenomeno migratorio in Europa.
A far discutere in queste ore è proprio la politica del fai-da-te dell’accoglienza: definita una “lotteria” oggi la protezione dipende esclusivamente dal Paese di arrivo.
L’UE 28 ha gestito nel 2014 – complessivamente - 358mila richieste d’asilo “accogliendo” il 44,7% delle domande esaminate. In Italia su poco più di 35mila domande presentate, più della metà ha avuto esito positivo (58,8% le domande accolte).
A far riflettere sono soprattutto i dati sulle istanze accolte da ciascun paese europeo. Scorrendo le varie nazionalità, i siriani hanno ottenuto il maggior numero di domande con esito positivo in Svezia (99,8%), Francia (95,6%) e Germania (93,6%). L’Italia invece è il Paese con la percentuale più alta di domande accolte di afghani e somali (rispettivamente il 95,4% e il 94,7% delle istanze esaminate). Il caso della Somalia fa emergere in Francia il più basso numero di domande andate a buon fine (23,2%); così come in Ungheria (26,2%) e nel Regno Unito (36,9%) le domande presentate da cittadini afghani hanno ottenuto scarso accoglimento.
L’emergenza migranti si fa giorno dopo giorno più drammatica e necessita di un’unica politica di asilo. Per il Premier Renzi è il momento di “superare Dublino e di avere una politica di immigrazione europea, con un diritto d’asilo europeo”. Intanto sono tutti a lavoro per preparare un nuovo diritto di asilo. (Silvia La Ragione)