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1° settembre 2015 Numero 34 Anno II

 

da che pulpito!

Antonio Ascenzi

Poco prima della pausa estiva, il Presidente-Segretario Renzi ha attaccato ancora una volta il sindacato e fin qui nulla di nuovo, la vera novità è consistita dal tema al centro dell’attacco: il sindacato non ha idee e, soprattutto, non ha tessere.
Ma sicuramente il Presidente “rottamatore” non si riferiva alla Uil, alla Cgil o alla Cisl, ma a qualche piccolo sindacato poco rappresentativo (nel pubblico Impiego non si bara sulla rappresentatività sindacale), di quelli con i quali ha evidenti frequentazioni visto che, nonostante non ne abbiano titolo, li convoca ai tavoli di trattativa come è successo recentemente nella vertenza Scuola.

In ogni caso, essere accusati di non avere idee può anche starci, ben consapevoli, come siamo, di non avere le “sue” idee, ad esempio sulle scelte politiche necessarie a far uscire il Paese dalla crisi, ma l’accusa di non avere tessere lanciata da un Presidente del Consiglio che per combinazione è anche il Segretario di un partito costretto a commissariare una Federazione importante come quella del Partito Democratico romano ed a richiedere la chiusura di alcune sezioni (pardon, oggi si chiamano circoli) per manifesta inattività pur a fronte di elenchi di presunti associati, appare effettivamente troppo!
Quindi dirotti altrove la sua vena polemica (i bersagli certamente non mancherebbero).
Per quanto ci riguarda, laicamente, saremo ben lieti e ne daremo atto quando constateremo, così come è previsto nella Uil, che anche nel suo partito, ma anche negli altri, ci sarà per statuto l’anagrafe degli iscritti e l’obbligo per tutti i livelli dell’organizzazione della massima trasparenza amministrativa, così come saremmo anche lieti di vedere partiti politici che abbiano, come le tre confederazioni sindacali, una reale presenza sul territorio utile a fornire tutela, assistenza e servizi ai propri iscritti. (Antonio Ascenzi)