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15 Agosto 2015 Numero 33 Anno II

 

la ragione dei numeri

È periodo di bilanci anche per l’Inail. L’Istituto assicuratore tira le somme nella relazione annuale 2014 restituendo, nei dati, una panoramica sullo stato di salute del mondo del lavoro.
Viene confermato, anche per quest’anno, il trend decrescente degli infortuni e l’andamento crescente del numero di denunce per malattie professionali, che segnalano più di cinquemila nuovi casi in un anno.

Cresce quindi il numero di denunce di malattia professionale ma non tutte, per l’Inail, sono riconducibili all’attività lavorativa.
Su 57.400 denunce presentate dai lavoratori lo scorso anno, solo il 35% ha ottenuto la causa professionale. Il 62% degli eventi denunciati riguarda malattie del sistema osteoarticolare e si contano 1.700 lavoratori colpiti da malattia asbesto – correlata riconosciuta, ai quali vanno aggiunti oltre 400 decessi. Le patologie riconducibili all’amianto, per loro natura, hanno tempi di incubazione molto lunghi e viene stimato che il picco delle malattie si presenterà nei prossimi cinque anni.
In calo invece il numero di infortuni sul lavoro (-4,6% rispetto all’anno precedente). Anche in questo caso, non sempre alla denuncia del lavoratore corrisponde un riconoscimento da parte dell’Inail. A fronte di 663mila denunce presentate dai lavoratori nel 2014, l’Inail ha riconosciuto poco più di 437mila infortuni: un quarto dei quali avvenuti “fuori dall’azienda”. Diminuiscono comunque gli infortuni mortali, anche i cosiddetti infortuni "in itinere", che rappresentano il 25% del totale dei decessi sul lavoro.
L’Inail stima che lo scorso anno gli infortuni sul lavoro hanno inciso sulle casse dell’Istituto per circa 11milioni di giornate di inabilità, in media 82 giorni per infortuni con menomazioni e 20 in assenza di postumi. (Silvia La Ragione)