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15 Agosto 2015 Numero 33 Anno II

 

badanti 2.0: la nuova frontiera dell'assistenza

“Necessità fa virtù” recita un detto popolare, soprattutto in tempo di crisi. Ed è così che in alcune città italiane stanno facendo la loro comparsa delle nuove figure professionali: le badanti condominiali.
Alcuni le definiscono “nuove forme di welfare”, ma ad onor del vero si tratta di un tentativo di risposta a bisogni crescenti in scarsità di risorse.
La formula della badante in condivisione è piuttosto simile nelle diverse realtà in cui è apparsa: in pratica un condominio arruola una signora che suddivide il suo tempo tra le diverse esigenze degli anziani del palazzo.

L’energica signora aiuta ad esempio gli anziani nelle piccole faccende domestiche, li solleva da tante quotidiane incombenze come la spesa, la posta o la banca, o fa loro compagnia per una passeggiata. Ed è così che mentre l’inquilino del quarto piano si fa una pennichella, la badante tuttofare va a somministrare le medicine alla signora del secondo piano. Il tutto dopo aver fatto la spesa al suo dirimpettaio e aver preparato un buon piatto di pasta al signore del primo piano.
Certo, non è sempre così poi tanto semplice per la seppur energica signora, che a volte si trova a dover far fronte ad esigenze che si sovrappongono. Ma l’intesa tra i diversi assistiti, ha spiegato anche l’ideatore, si trova spesso dinanzi all’evidente risparmio, visto che ogni anziano paga solo quanto effettivamente consuma.
A Milano la prima badante di condominio sarà una signora peruviana da 15 anni residente in Italia, che si occuperà di assistere 6 anziani che vivono nello stesso palazzo e dopo un primo periodo sperimentale, il servizio sarà attivato in altri 9 condomini.
A Bologna l’esperimento è partito già da un pezzo e ad oggi sono ben quarantacinque i condomini che hanno deciso di adottare quella che può essere definita la nuova frontiera dell’assistenza domiciliare.
Che sia una una soluzione dettata da una spinta creativa o da necessità poco importa, quello che conta è che potrebbe diventare una risorsa per i tanti anziani che vivono soli nelle nostre città. (Viviana Toia)