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15 Agosto 2015 Numero 33 Anno II

 

paure incomprensibili

Michele Serra - La Repubblica - 17 luglio 2015

“Zaia lamenta che siano arrivate a Quinto «persone che non sanno niente del Veneto», rimostranza che se accolta, porterebbe ad aprire le porte solamente al somalo che conosce Arlechìn Batocio, sordo da un orecio e orbo da un ocio, oppure al nigeriano che conosce la ricetta del baccalà alla vicentina.
L’approccio “razziale” alla questione è, tra tutti, quello più illogico; non solo il meno etico, ma il meno favorevole a uno sguardo lucido. Confondendo disinvoltamente profughi e immigrati, gente di passaggio e gente stanziale, Zaia paventa «l’africanizzazione del Veneto», come se la venetizzazione dell’Argentina o del Venezuela non fossero stati fenomeni di povertà e fame poi sbocciate, grazie all’emigrazione, in lavoro e fortuna; come se il Veneto non dovesse, ai “foresti”, molto del suo benessere; come se fosse ancora consentito un approccio etcnico-tribale al gigantesco rimescolo di popoli e di culture che rischia di lambire, pensate che scandalo, perfino il Trevigiano”.