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15 Agosto 2015 Numero 33 Anno II

 

personalità al vaglio

Per i giovani in cerca di lavoro. Un recente articolo apparso sul N.Y. Times spiega che sarà un algoritmo informatico a darci un lavoro a noi e ai nostri figli. Negli USA diverse start-up come la Doxa, GapJumpers, Gild, Entelo, Texio hanno creato un software con cui automatizzare le assunzioni, incrociando le richieste e le caratteristiche delle aziende, con le informazioni sui candidati presenti in rete. I dati vengono raccolti non solo dai curriculum vitae, ma da tutte le notizie presenti nel web, sui network professionali come Linkedin, ma anche su Facebook.

Non si limitano ad analizzare titoli ed esperienze lavorative ma cercano anche di scoprire, dall’analisi automatica dei dati, la personalità dei candidati e la compatibilità con i valori aziendali. In questo modo, spiegano le start-up americane, senza i colloqui diretti con i candidati si evita che la scelta venga condizionata da simpatie o antipatie o da discriminazioni di genere e di razza. In Italia, nel caso in cui l’applicazione digitale venisse applicata senza eccezioni, il clientelismo verrebbe azzerato di colpo. È anche vero che potrebbero verificarsi altre forme discriminatorie. Un esempio. Un datore di lavoro tifoso della Roma assumerebbe mai un candidato che sul suo profilo facebook inneggia alla Lazio perché rappresenta la sua squadra del cuore? Da romanista DOC ne dubito fortemente. (Gabriele Di Mascio)