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1 luglio 2014 Numero 4 Anno I

 

Spot modesti per Garanzia Giovani

Aldo Grasso - Corriere della Sera - 20 giugno 2014

Provare per credere! La prima sensazione che si prova vedendo uno spot di Garanzia Giovani è quella di trovarsi di fronte a un imbonitore. Un Guido Angeli redivivo, un Walter Carboni, un Francesco Boni, un Roberto da Crema, uno di quegli eroi della tv del sommerso che volevano rifilarti mobili di compensato, croste da appendere in salotto, pozioni contro il capitalismo della ciccia, contro il plusvalore della cellulite.

Quel che lascia perplessi in questo Piano europeo è la qualità della comunicazione. In questi casi non si pretende l’eccellenza perché il messaggio ultimo è proprio quello della partecipazione, dell’afferrare un’opportunità di lavoro. Ma quelli pubblicati sul sito di Garanzia Giovani sono di rara modestia, poco più che un tutorial, una lezioncina online. Comunicano rassegnazione, precarietà, angustia; sembrano rivolgersi a speranzosi giovani degli anni 60. Lavorare bisogna, è più importante la cosa della sua parvenza, ma immaginare il futuro così sa già di rimpianto.