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15 Luglio 2015 Numero 31 Anno II

 

chi di garanzia spera...

Strano ma vero: mentre nel nostro Paese la disoccupazione giovanile non accenna a calare, un’indagine condotta da Ministero del Lavoro e Isfol su un campione di 40 mila ragazzi iscritti a Garanzia Giovani, rivela finalmente un velo di ottimismo.
L’indagine ha il merito di far emergere il punto di vista degli effettivi destinatari del Programma, visto che ad oggi, e certamente non a torto visto gli scarsi risultati raggiunti, l’opinione pubblica e i media in generale hanno sparato a zero su Garanzia Giovani.

Interessanti i dati sui tassi di partecipazione all’Indagine, maggiormente elevati in alcune Regioni del Sud rispetto che al Nord, ma soprattutto la rispondenza immediata alla compilazione del questionario: l’80% dei ragazzi lo ha fatto entro 3 giorni dalla ricezione della email. Il dato, come afferma il quotidiano La Stampa, segnala che “l’aspettativa è alta e la speranza è l’ultima a morire!”
Un ulteriore dato degno di nota è quello relativo alla modalità di conoscenza del Programma: un terzo lo ha scoperto grazie ai media e ai social network, rilevante è stato il ruolo svolto degli operatori del settore (come Centri per l’impiego e Agenzie per il lavoro), ma a vincere, come sempre del resto è stato il vecchio passaparola.
Ma l’effetto indiretto positivo del cantiere Garanzia Giovani è stato quello di aver avvicinato i giovani ai Servizi per il lavoro: il 41,7% non aveva infatti mai avuto a che fare né con un Centro per l’Impiego né con un’Agenzia per il Lavoro. Inoltre, questi ragazzi sembrano apprezzare i servizi ricevuti dagli operatori, visto che 8 su 10 hanno rivelato di aver ricevuto informazioni “adeguate”.
Tasso dolente e mal digerito dai ragazzi è quello invece relativo alle informazioni sulle tempistiche del Programma, segno dell’evidente difficoltà degli operatori nel fornire risposte certe sui tempi di erogazione delle varie misure. Di contro i ragazzi sembrano apprezzare sia la disponibilità degli operatori che la loro professionalità (rispettivamente l’85% e l’80%), nonché le esperienze di studio o lavoro effettuate.
Tuttavia, nonostante si inizino a intravedere spiragli di luce, la strada da fare è ancora lunga. (Viviana Toia)