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15 Luglio 2015 Numero 31 Anno II

 

la poesia sul computer

di Paola De Luca - Poesia presentata da Gerardo Pirone al Convegno "Divario digitale"

Chi discusse di Socrate mortale poteva immaginar lontanamente che lo schema del suo ragionamento
servisse poi per te, strano strumento? Per quanto sei perfetto ed efficiente posso ordinarti: “ditti deficiente!”
Invece tu mi fai sentire tale quando ti faccio funzionare male o, peggio, ti consento di umiliarmi perché demando a te di controllarmi.
Per farti funzionare mi scervello, ma quando penso d’esser sul più bello all’improvviso apri una finestra solo per dirmi quanto son maldestra: e dentro a questa un punto esclamativo sta ad indicare il mio pensar tardivo!
Tu parli pure! E certo non sei bello come il David che fece Donatello. Se un dì lesta sembrò la ferrovia ben più veloce tu vai per le vie però se con te viaggio stando ferma un po’ mi sembra d’essere un’inferma. Tu non mi piaci affatto, lo confesso, però ti voglio adoperar lo stesso, ma per averti amico ed alleato e serbar la salute che mi è data non devo mai scordar, pena l’inferno, che tra noi due son io che ti governo. (“Il computer” di Paola De Luca, Poesia presentata da Gerardo Pirone al Convegno "Divario digitale")