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2 Luglio 2015 Numero 30 Anno II

 

social network: le nuove piazze!

I “social network”, ovvero le reti sociali virtuali, sono considerate strumenti di comunicazione e socializzazione sempre più popolari, soprattutto tra i giovani e non solo. Non è difficile trovare, infatti, pareri concordanti sul fatto che rappresentino ormai una delle modalità principali di interazione tra le persone ed i gruppi sociali.
Queste "piazze virtuali" devono probabilmente la loro "fortuna" a vari aspetti...
In primis permettono di fare praticamente tutto ciò che si faceva una volta nelle "piazze reali", cioè incontrare vecchi amici, parlare (chattare), conoscere nuove persone con cui fare "amicizia", scambiarsi opinioni sugli argomenti più disparati, entrare a far parte di gruppi tematici, scambiarsi foto e video.

In secondo luogo, tutto ciò viene fatto in completa libertà di opinione, cioè se da un lato, nella vita reale, il doversi confrontare a quattrocchi incuteva un certo timore agli interlocutori, dall'altro, nelle piazze virtuali, ciò non si manifesta affatto, anzi! Pare proprio che lo schermo faccia da scudo protettivo e che il filtro della rete rassicuri tutti dal giudizio altrui.
Altro aspetto fondamentale è che queste interazioni avvengono mentre siamo comodamente seduti sul divano di casa, durante la pausa pranzo, tra uno spostamento e l'altro...praticamente sempre! Si tratta di interazioni che non sono legate, quindi, ad un determinato momento della nostra giornata, ma che possono iniziare al mattino, interrompersi e riprendere alla sera.

Le opinioni riguardo la diffusione delle piazze virtuali sono sostanzialmente legate a due filoni: chi dice che i social network rappresentino una naturale evoluzione digitale della comunicazione umana; e chi, invece, li vede come la mera manifestazione individuale dell'essere umano che ricerca l'altro semplicemente per sconfiggere la solitudine, anche se solo digitalmente.
Di seguito riporto quanto detto da Mario Dossoni, sociologo dell’Università di Pavia, in merito al dibattito piazza reale vs piazza virtuale:
"Il rapporto tra piazza luogo fisico e piazza virtuale nel cyberspazio può essere inteso come un continuo processo osmotico di ridefinizione di percorsi esperienziali. In entrambi i casi ci si situa, ..., manifestandosi attraverso una propria caratterizzazione individuale che trova in ciascuno dei due tipi di piazza una dimensione aggregativa."
Secondo Mario Dossoni, quanto espresso nella dimensione virtuale dovrebbe evolvere, trasformarsi e manifestarsi nelle piazze reali, infatti "se le proposte, le elaborazioni, i confronti, ritenuti vincenti e convincenti sulla rete, rimanessero solo virtuali" non darebbero risultati tangibili nella società.
Ecco che parlare in rete diventa un'esigenza di tutti, del mondo della politica, dell'economia e delle professioni. Lo scopo è ottenere consensi virtuali che legittimino l'operato nella vita reale, perchè in ogni società "la democrazia non è solo espressione di idee e conta di opinioni, è esercizio del potere". (Noemi Mirulla)