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1° Giugno 2015 Numero 28 Anno II

 

ASSISTERE LA CITTADINANZA

gonews.it

Dal 18 maggio scorso è attivo il nuovo servizio di invio telematico della domanda di cittadinanza italiana che andrà a sostituire, dal prossimo mese in via definitiva, la procedura cartacea. In una parola: semplificazione. Peccato però che il Ministero dell’Interno, al momento, non intende avvalersi della collaborazione dei patronati, specificando che “il richiedente dovrà compilare la domanda attraverso un’utenza allo stesso intestata. Pertanto si conferma che l’abilitazione all’invio è solo in capo all’interessato”.

“In virtù dello spirito di semplificazione che ha sicuramente spinto il Ministero dell’Interno a introdurre, in via esclusiva, la procedura informatica al posto di quella cartacea, non si è tenuto conto del Divario Digitale che colpisce le fasce più deboli della popolazione e non comprendiamo l’esclusione dei Patronati dal meccanismo – è l’allarme lanciato dalla responsabile di Ital Uil Toscana, Ester Ciccarelli - Ricordo che la legge di stabilità, stabilisce che è compito del Patronato, attraverso apposite convenzioni, assistere e facilitare i cittadini nelle procedure di accesso telematico alle pubbliche amministrazioni. Vogliamo per tanto proseguire il pressing nei confronti del Ministero e denunciare l’esigenza di abbattere il divario digitale tra immigrati e Pubblica Amministrazione e facilitare, attraverso il Patronato, l’esigibilità dei diritti”.
L’Ital assiste gratuitamente migliaia di stranieri nella compilazione e presentazione della domanda di cittadinanza.
Le stesse Prefetture riconoscono l’utilità del nostro servizio – spiega ancora Ciccarelli – Ma con la procedura informatica, e senza un’apposita convenzione, la nostra capacità di assistere gli stranieri, è notevolmente ridotta. Ci appelliamo ai Prefetti affinché chiariscano al Ministero dell’Interno la competenza e il valore sociale che i patronati sanno esprimere. Senza il servizio gratuito e professionale dei patronati c’è la quasi certezza di affidare gli immigrati alla rete dei faccendieri senza scrupoli, sempre pronta a preferire il lucro alla tutela dei diritti. In ogni caso in attesa dell’evolversi della situazione, l’aiuto dell’Ital e della Uil agli immigrati per questo nuovo servizio non verrà meno”.
“I problemi legati all’integrazione non si risolvono a colpi di tweet – è l’opinione di Angelo Colombo, responsabile immigrazione per la Uil Toscana – Serve, al contrario, un coinvolgimento diretto e massiccio delle parti sociali. Non la loro esclusione, quindi, ma dando alle parti sociali un ruolo specifico nelle vicende dell’immigrazione/integrazione”. (www.gonews.it)