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1° Giugno 2015 Numero 28 Anno II

 

DIVIETO DI FATALISMO

"A volte tutti noi veniamo sopraffatti dall’enormità degli avvenimenti che ci circondano, provocandoci un senso di smarrimento. Allora può accadere di rifugiarsi nel fatalismo, oppure di fare buoni propositi, oppure può accadere che scatti in noi la voglia di fare, di rimboccarci le maniche e di contribuire ad alleviare la sofferenza di queste persone.

A Rimini tra il 1999 e il 2000 è successo proprio questo: con la determinazione che l’ha sempre contraddistinta l’allora Segretaria della Uil di Rimini, permettetemi di ricordare qui oggi la mia carissima amica Rita Baldini oggi non più tra noi ed alcune persone tra cui anche io abbiamo iniziato una avventura; infatti la Uil di Rimini aderì ad un progetto denominato AZIONE Comune, per accogliere i cittadini profughi del Kosovo, una avventura durata un anno e mezzo, lavorando per dare sostegno, assistenza e solidarietà umana a chi era stato costretto a fuggire dalla propria terra.
Circa 100 cittadini del Kosovo di etnia rom, sono stati accuditi, sostenuti, integrati ed inseriti nel mercato del lavoro, ed ancora oggi alcune famiglie risiedono nel territorio riminese”. (Giuseppina Morolli – Convegno Ital Uil - 19 maggio 2015)