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15 Maggio 2015 Numero 27 Anno II

 

garanzia giovani: un affare per pochi

Ad un anno dal lancio il Programma europeo Garanzia Giovani nel Bel Paese può essere considerato senza alcun dubbio un flop; soprattutto per i potenziali beneficiari del Programma, i giovani Neet tra i 15 e 29 anni che avrebbero dovuto usufruire di un percorso finalizzato all’inserimento nel mondo del lavoro. All’8 Maggio 2015, i ragazzi registrati al Programma risultano essere 557.802, ma quelli a cui è stata effettivamente offerta almeno una misura sono poco più di 80.000.

Tuttavia, Garanzia Giovani sembra sia stato un affare per aziende, agenzie interinali o Enti di Formazione, afferma Cannavò su Il Fatto Quotidiano. È a loro, si legge nell’articolo, che va a finire una bella fetta degli 1,5 miliardi di euro previsti dall’Unione Europea per l’Italia. Molti dei fondi, sono infatti destinati alle aziende che assumono anche per soli sei mesi, o per società intermediarie che si accreditano al Progetto.
L’esempio citato dal Fatto è quello di Manpower, una delle più importanti agenzie del lavoro a livello mondiale: stando alle dichiarazioni dall’amministratore delegato, il ricavato dell’azienda da Garanzia Giovani sarebbe l’1%; ma a fronte di un fatturato di 819 milioni di euro, sarebbero ben 8 i milioni acquisiti grazie al Programma.
Difatti, molti servizi erogati da agenzie private, come l’accompagnamento al lavoro o l’orientamento specialistico, vengono comunque in parte remunerate a processo; altre risorse vengono eventualmente incassate “a risultato”, ad assunzione avvenuta del ragazzo (a seconda della tipologia di contratto e del suo profilo). Dunque, il grosso dei fondi pubblici europei viene destinato agli intermediari. La restante dovrebbe arrivare ai giovani assunti, ma nel frattempo in molti stanno ancora aspettando di trovare un vero lavoro. (Viviana Toia)