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1° Maggio 2015 Numero 26 Anno II

 

diario di un giorno a caccia di lavoro. "il curruculum? solo sul sito"

Fabio Savelli - Corriere della Sera - 29 aprile 2015

"Alessandro, laureato in Economia, per le agenzie interinali di Milano. Solo un paio accettano il curriculum cartaceo. Solo una decide di fargli un veloce colloquio.
Il pellegrinaggio a caccia di un contratto comincia di prima mattina. Ore 9.00. Via San Gregorio 25 filiale di Adecco. Lo spartito è lo stesso, vedremo, in tutte le agenzie interinali. Porta chiusa di ordinanza. Ci sta: troppi malcapitati senza impiego. Un campanello all’ingresso. Suoniamo. Si apre la porta. Un veloce scambio di battute. Alessandro ha il curriculum in mano. Rivendica le sue esperienze in pochi secondi. «Interessante. Vada sul sito, si registri. Poi monitori le offerte in linea con il suo profilo. Non accettiamo candidature così. La chiamiamo solo se c’è una posizione adeguata per lei. Abbiamo cambiato policy», le spiega gentilmente un’addetta di filiale. «Grazie mille», replica Alessandro. 

Ore 9.30 piazza Velasca, di fronte alla Torre che si staglia imponente sulla città c’è un’agenzia Manpower. Anche qui campanello. Suoniamo. Entriamo. L’addetta è trafelatissima al telefono. Ci concede due secondi. «No, il curriculum no. No, neanche un colloquio. Abbiamo cambiato politica da marzo. Ora solo sul sito, si candidi alle offerte che ritiene interessanti. Questo è l’indirizzo, guardi». Ore 10.00 Via Vittor Pisani 26. Agenzia di Randstad. Sesto piano. Ascensore, Campanello. Suoniamo. «Salve, mi chiamo Alessandro. Vorrei lasciare il curriculum...». La replica: «Certo, aspetti un attimo, che facciamo quattro chiacchiere». Un paio di minuti e torna l’addetta: «Mi faccia vedere il curriculum, me lo lasci anche grazie. Bene lei ha lavorato nella contabilità. Gestiva 4 punti vendita Conad. Interessante. Le consiglio comunque di registrarsi sul sito, però se troviamo qualcosa in linea la contattiamo. Vive a Milano, vero? C’è una fermata metro vicino?». La funzionaria dimostra curiosità e professionalità. Certo in due minuti non c’è molto approfondimento. Ma è già qualcosa.

Il racconto. Ore 10.30. Via Amilcare Ponchielli 8, filiale di Etjca. Campanello. Suoniamo. Entriamo. Alessandro viene accolto da un ragazzo sulla trentina. Accetta di visionare il curriculum cartaceo. «Sì però si registri sul sito, ormai facciamo solo così». A questo punto il cronista decide di forzare la mano a domanda esplicita: «Lei perché è qui?», mi chiede. Rispondo: «Sono un amico, non sto cercando lavoro, sono un giornalista del Corriere della Sera e mi occupo di lavoro e impresa». L’espressione del suo volto cambia immediatamente. Si rivolge ad Alessandro e dice: «Mi dia il curriculum. No vediamo, lei di cosa si occupa? Bene, interessante. Ha avuto diverse esperienze di lavoro, vedo. Ora si occupa di consulenza per una società che sostiene i clienti titolari di mutuo. Ah, anatocismo. Tassi di usura. Vediamo, abbiamo sicuramente delle offerte in linea. Mi lasci i suoi recapiti». Ore 11.00 via Leopoldo Marangoni. Filiale di InJob. Suoniamo il campanello. Ci aprono. L’addetto di filiale accetta il curriculum cartaceo però si raccomanda di inserirlo anche nel sito Internet. Due domande veloci sul profilo: «Quale software di lavoro usava? Bene. Veda fuori in vetrina le offerte che possono essere in linea», dice ad Alessandro. Ore 11.30 via Fabio Filzi 2, filiale di Gi Group, a due passi dalla stazione Centrale. Ampia cartellonistica sull’edificio a sottolineare la forza del marchio. Campanello, suoniamo. Entriamo. Arriva un addetto. «No, no, nessun curriculum cartaceo. Solo sul sito. Vada sul nostro sito. Si registri e cerchi le offerte». «Sì però» borbotta Alessandro. «Io mi occupo di...», «No certo, vada sul nostro portale». L’esito è questo: di sei agenzie, due hanno accettato il curriculum cartaceo, una, Randstad, ha svolto un veloce colloquio. Troppo poco? Certo che così si rischia di infondere sfiducia. Considerando che i centri per l’impiego pubblici non fanno neanche questo".