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16 giugno 2014 Numero 3 Anno I

 

Charleroi oltre il Belgio

A Charleroi, in piena Vallonia, ospite del locale Comites che con il suo Presidente Salvatore Cacciatore ha testimoniato come i connazionali trovano conforto nel Patronato stimolandolo a nuovi modi di intervento, l’Ital e la Uim hanno svolto un seminario per mettere a confronto le nuove e le vecchie emigrazioni in Belgio. Con questa iniziativa del 9 giugno 2014 le due organizzazioni della Uil iniziano gli approfondimenti e il dibattito che li porterà al Convegno del novembre prossimo.

Santina Murru, l’organizzatrice del Seminario e la Responsabile del Patronato nazionale belga, ha tratteggiato il clima sociale in cui ci troviamo che è al tempo stesso di speranza, di battaglia e di rivendicazione di più mezzi.
Anche Dino Nardi, Presidente dell’Ital Belgio, ha messo a confronto, nella sua relazione, la desertificazione della rete consolare italiana che è un danno per i servizi e per la rappresentanza portando con sé il taglio dei Comites con il ruolo dell’Unione Europea che ha prodotto un’estensione dei diritti socio-previdenziali e un’integrazione più solida.
Il Presidente della Uim e Responsabile estero dell’Ital, Mario Castellengo, ha sostenuto che il Patronato è il più rintracciabile all’estero, che bisogna rilanciare i Comites eleggendo un gran numero di giovani, che occorre l’accordo con il Ministero degli Esteri per nuovi compiti e nuove risorse.
Il Console d’Italia a Charleroi, Iva Palmieri, ha rilevato che “la sensazione che gli Italiani in Europa non hanno più bisogno dell’Italia” non è una verità. C’è l’emigrazione nuova spesso “di disperazione” e c’è bisogno di un primo orientamento nel Paese di approdo creando una rete di contatti con le autorità locali.
Il Presidente del Comites di Liegi – Lussemburgo, Domenico Bontempi, ha ribadito l’importanza di un accordo tra Consolato – Patronato – Sindacato.
Proprio dal Segretario del Sindacato locale FGTB, Carlo Briscolini, di origini marchigiane, è venuto un riconoscimento forte dell’opera del Patronato e dell’importanza per il Sindacato belga di avere accanto il Patronato utilizzato anche per i lavoratori extracomunitari.
Anna Ginanneschi dell’Ital ha confermato questo impegno nei confronti dei lavoratori comunitari ed extracomunitari e la vera capacità di ascolto dei nostri operatori presenti capillarmente in Belgio.
Nelle sue conclusioni il Consigliere delegato dell’Ital, Alberto Sera, ha raccolto gli input proveniente dal dibattito che hanno stimolato il Patronato ad andare oltre l’emigrazione, considerando la mobilità internazionale l’aspetto più variegato e più evidente della globalizzazione, ad andare oltre la previdenza impegnandosi di più sul mercato del lavoro, ad andare oltre la nazionalità italiana per approdare a un sistema di diritti europei per chi risiede sul territorio del Vecchio Continente. (Silvia La Ragione)