Logo
15 Aprile 2015 numero 25 Anno II

 

i valori del lavoro

“Aiutare i ragazzi a non considerarsi diversi se le preghiere sono diverse”. Così diceva Hollande nei giorni seguenti all’eccidio di Charlie Hebdo.La religione non può essere elemento di diversità; anche sul lavoro, sui valori del lavoro, sul senso del lavoro che a noi preme tanto, le diverse culture, le diverse etnie influenzate dalle diverse religioni, devono contribuire a ritrovare nel lavoro una ragione per soddisfare la propria vita individuale, una forza collettiva per il progresso della società, un modello di vita che sia da esempio per il prossimo.

Partendo da alcuni spunti delle grandi dottrine religiose e filosofiche di tutti i tempi, cerchiamo sinteticamente di esprimere dei concetti che servono ad aprire il dibattito che non potrà che essere ricco e complesso, come sono ricche e complesse le religioni che viviamo e che sono presenti nella nostra società. Il cristianesimo sembra dare al lavoro un’importanza relativa e più che altro funzionale alla conquista del Paradiso: “Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna” - recita il Vangelo di Giovanni (6,27). È nell’Antico Testamento che l’Ebraismo fonda l’idea di lavoro che è un dato fondamentale dell’esistenza umana: “Con il sudore del tuo volto mangerai il pane” - è scritto nella Genesi (3,19). Il Confucianesimo con una frase del suo fondatore mette l’accento sulla necessità della scelta di un lavoro che renda felice la propria vita: “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai mai, neanche per un giorno in tutta la tua vita”. Il Buddismo sembra dare importanza alla qualità del lavoro: “Ciò che si deve fare è meglio che sia fatto bene; una volta che è stato fatto non ci si pente”- si legge negli insegnamenti di Gautama Buddha. L’Islam invece punta tutto sulla quantità del lavoro: “L’uomo può ottenere qualcosa solo lavorando e dandosi da fare” - è scritto nel Santo Corano (53:39). Quanto affermato non vuole essere una lettura riduttiva di testi sacri, ma uno spunto per iniziare ad approfondire la questione da qualche breve riferimento, che solo la discussione po-trà arricchire, correggere, sostituire. (Viviana Toia)