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15 Febbraio 2015 Numero 21 Anno II

 

matrimoni cosė cosė

Era il 2008 quando la procura di Genova bloccò le nozze fra un anziano e la giovane badante. L’episodio ha prodotto negli anni una serie di iniziative giudiziarie in tutta Italia finalizzate a scovarne gli illeciti. È quanto riassunto nell’inchiesta di Fabrizio Boschi, su il Giornale del 2 febbraio scorso, che affronta luci e ombre del fenomeno dei matrimoni fra gli anziani e le proprie badanti, un vero e proprio “boom di unioni” che alimenta ogni anno migliaia di truffe e che ha spinto il legislatore a varare una serie di norme sulla cittadinanza per tutelare gli anziani, i loro patrimoni e le pensioni di reversibilità.

La richiesta di cittadinanza italiana per matrimonio non avviene per concessione dello Stato ma è un diritto soggettivo condizionato unicamente da circostanze legate alla sicurezza dello Stato o all’ordine pubblico della persona che ne fa domanda.
Ecco quindi il verificarsi del fenomeno, stavolta non solo italiano, dei cosiddetti matrimoni per convenienza. Si legge nell’inchiesta de il Giornale che in Italia, ogni anno, 5mila anziani si sposano con donne anche di sessant’anni più giovani e accade di frequente che dopo aver ottenuto la cittadinanza italiana, chiedano la separazione. Roma e Milano sono le città dove il fenomeno è più diffuso.
Dai dati Istat emerge inoltre che negli ultimi 10 anni sono stati celebrati almeno 250mila matrimoni misti, di cui 30mila avvenuti tra uomini, di età compresa tra i 65 e 85 anni, e giovani badanti di nazionalità, perlopiù, russa, ucraina, romena, albanese, brasiliana e venezuelana. Alla base di queste unioni, oltre l’aspetto economico, sembra ci sia proprio la certezza dell’ottenimento della cittadinanza italiana in tempi rapidi.
Nel 2009 il pacchetto sicurezza ha cercato di contrastare il fenomeno delle truffe modificando, da sei mesi a due anni, il periodo minimo che deve trascorrere dalle nozze per ottenere la cittadinanza italiana da parte del coniuge straniero. Mentre, per quanto riguarda l’aspetto pensionistico, è recente la legge (definita brutalmente anti-badante) che prevede un taglio della pensione di reversibilità per coloro che abbiano contratto matrimonio da meno di dieci anni con una consorte sopra i 70 anni, o comunque più anziano di 20 anni.
Iniziative che non affrontano il nocciolo della questione.
In Italia esiste un problema strutturale: l’incapacità di assistere adeguatamente gli anziani. Non esiste una politica per l’anziano, tutto è a carico delle famiglie o viene delegato alle badanti straniere che, secondo la Caritas, sono più di 2milioni e risiedono prevalentemente nel nord Italia.
La solitudine può indurre a scelte affrettate che magari sono dettate da esigenze del momento e spinge gli uomini a sentirsi meno soli cadendo, anche, nella trappola dei matrimoni truffa. (Silvia La Ragione)