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8 Gennaio 2015 Numero 18 Anno II

 

generazione europa

Edoardo Vigna - Sette - 9 gennaio 2015

“Le statistiche ci dicono che la Generazione che sta legando il proprio destino all’Europa è quella dei ventenni e dei (non troppo) trentenni, assai più di quella dei quarantenni. Quindi lo sta cominciando a fare giusto ora.

Nell’anno accademico 2012-2013 (ultimi dati ufficiali),gli erasmiani sono stati 260mila, +6% rispetto al precendete anno: quasi 26mila, un decimo del totale, sono gli italiani – quarti dietro gli spagnoli (oltre 39mila), francesi (35.311) e tedeschi (34.891) – ma in crescita del 10%, il doppio degli altri. Due le destinazioni abbondantemente preferite: la Spagna - in testa a tutti gli atenei “riceventi” ci sono quelli di Granada, Valencia e Siviglia, e la Germania -, con la Free Universitaet di Berlino (l’Italia è quinta, ma fra i primi atenei c’è Bologna). C’è però da evitare un importante errore di prospettiva. Il progetto Erasmus è sì, ancora, una questione che riguarda un’èlite. Ma basta immergersi nella realtà delle città europee preferite in generale dai giovani che sono poi le stesse dell’elenco Erasmus – per capire che l’“amalgama transnazionale” a cui fa riferimento Garton Ash è molto più ampio. Nel microcosmo di uno dei quartieri di tendenza berlinese, il Raw Tempel, il mix di ragazzi europei che si danno da fare tra gallerie d’arte, disco e mercatini globalizzati di Street Food comprende moltissimi ventenni e trentenni che l’Erasmus non l’hanno fatto, ma si stanno mettendo alla prova lo stesso fuori dal proprio Paese”.