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1 dicembre 2014 Numero 16 Anno I

 

IL PANDORO FA BENE ALL'ITALIA

È rimasta indigesta a molti connazionali la storia del pandoro italiano venduto in Europa che, di fatto, di italiano ha solo l’immagine del tricolore sulla scatola. Sembrerebbe infatti che il tipico dolce veneto venduto nei supermercati della Ue a poco meno di 6 euro non parli italiano, ma nemmeno tedesco o francese. Sulla scatola oltre agli ingredienti e ai valori nutrizionali non c’è traccia della provenienza.

E questa, per Marco Zatterin in un servizio su La Stampa Tv, è diventata una prassi dei Paesi del Nord. Il giornalista infatti ricorda come l’Italia, e con lei anche altri Paesi, si batta per avere l’indicazione obbligatoria sui prodotti alimentari indice di trasparenza per i consumatori ma, soprattutto, una responsabilità che difende la qualità dei prodotti italiani. L’antico dolce a stella, il “nadalin”, brevettato da Domenico Melegatti alla fine dell’ottocento dal design “impressionista”, rimane comunque il protagonista (secondo, semmai, solo al panettone milanese) indiscusso sulle tavole italiane. “Pandoro” (italiano e inglese) o “Pandora” (versione francese e spagnola) è sicuramente un’altra cosa che fa bene all’Italia. (slr)