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1 dicembre 2014 Numero 16 Anno I

 

IMPATTO INDIA

Siamo in Italia, un anno dopo le famose “Notti magiche” sbandierate dalla Nannini e Bennato. L’estete del ‘91 si candidava ad essere la più calda degli ultimi 40 anni. Contro la moda del momento, con poche idee confuse in testa e tutta l’esistenza davanti, il giovane scrittore e regista Niccolò Ammaniti partì per l’India per dare una svolta alla sua vita.

Nell’intervista di Giulia Santerini per RNews racconta il suo primo impatto con questa Terra: “Troppo rumorosa, colorata e molto povera”, sicuramente un’esperienza che ha segnato l’esistenza di quel giovane romano di venticinque anni “nato e allevato in una famiglia borghese e progressista”.
Tornato più volte in India è lì che Ammaniti conosce i protagonisti che oggi racconta nel suo primo film “The good life”. La storia di tre italiani emigrati negli anni Settanta più per “fantasia” che per necessità. Il vicentino Shiva Das, un “Baba” insegnante di yoga che ha sposato l’India perché gli ha permesso di essere se stesso, di vivere a suo modo; Eris, un nomade, padre di cinque figli, ha girato l’India a bordo del suo carretto e i cavalli ricostruendo la propria vita negli Himalaya grazie al suo “strano spirito imprenditoriale veneto”; Baba Giorgio, sadu dell'ordine Nat, protagonista di una storia ai limiti dell’incredibile: è sopravvissuto 41 giorni in una buca senza acqua e cibo, partito da Torino a quattordici anni, ora custode di un Tempio in un piccolo Paese.
Tutte storie che restituiscono allo spettatore una visione apocalittica ma nello stesso tempo molto concreta. E al di là dei racconti incredibilmente affascinanti è lo spirito di avventura che segna il fil rouge delle tre storie mentre la nostalgia fa da padrona: malinconia per l’Italia, per le possibilità inespresse. Quarant’anni dopo sembra non essere cambiato molto, la moda e i valori hippie sono ormai lontani, ma forse conserviamo ancora quel senso di ribellione, quella voglia di libertà che ci spinge ancora fuori dall’Italia per vedere realizzato un sogno. (Silvia La Ragione)