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15 ottobre 2014 Numero 12 Anno I

 

eures

Oltre 2mila aziende europee per 2 milioni e 400mila offerte di impiego per 90mila Curriculum Vitae a disposizione.
Le opportunità di lavoro in Europa che transitano attraverso la rete EURES, i servizi pubblici per l’impiego, sono ben 26 volte più numerose delle richieste, quando in Italia si registrano più di 3milioni di disoccupati e oltre 14milioni di inattivi. Numeri su cui riflettere.

Le banche dati accessibili sul sito EURES segnalano che il paese con il maggiore numero di offerte di lavoro è il Regno Unito con quasi 1milione e duecentomila proposte, seconda la Germania con più di 715mila e terzo il Belgio con oltre 80mila. L’Italia si colloca al 12° posto con “appena” 14mila offerte di impiego, dietro a Polonia, Repubblica Ceca, Romania e Ungheria.
L’Italia vanta il triste primato di essere il primo paese in assoluto per candidati in cerca di un’occupazione in Europa, quasi 18mila, un migliaio in più della Spagna, il triplo della Romania. Un dato in linea con i numeri sempre crescenti della nuova emigrazione italiana e che ha visto nel 2013 quasi 95mila italiani fare le valigie per trasferirsi all’estero: +19,2% rispetto al 2012 e addirittura +55% con i 60.635 del “lontano” 2011.
Quali sono le destinazioni preferite dai candidati iscritti EURES? Regno Unito, Germania e Svizzera sul podio, a seguire Svezia e Austria, dell’Italia nemmeno l’ombra, sicuramente per mancanza di lavoro ma anche assenza di stimoli e fascino da parte dell’Italia.
Il nostro paese non è affatto attraente. Salari mediamente più bassi degli altri Stati, 1.410 euro al mese contro i 1.904 euro della media europeo. L’alto livello di corruzione, che pesa sulla capacità per un paese di attirare cervelli dall’estero e che secondo una ricerca condotta dall’Università di Lovonio in Belgio, è risultata essere in Italia tra i primi tre paesi al mondo, insieme a India, Messico e Corea. Numeri difficile da digerire, su cui bisogna riflettere e ripartire. (Gabriele Di Mascio)