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1 giugno 2014 Numero 2 Anno I

 

Numeri scarsi ma voto significativo

“Il vero limite delle elezioni europee è che sembrano lontane dai problemi dei cittadini. Con questa Campagna, è possibile avvicinare l’Europa a casa delle persone” (slogan PD, elezioni europee 2014).

I risultati delle europee di maggio hanno ridotto al minimo le distanze tra i cittadini e il Partito Democratico: in generale, nei 28 Paesi dell’Unione Europea, il PD si conferma infatti il primo partito, con 40.82% preferenze. A seguire, il Movimento Cinque Stelle (21.16%) e Forza Italia (16.83%).
Il Partito Democratico ha registrato il maggior numero di voti in Lussemburgo (48,7%), Polonia (48%), Danimarca (44,3%), Germania (43,6%) e Belgio (43,5%). Il secondo partito a conquistare la fiducia degli elettori europei è, in generale, il Movimento 5 Stelle e in Irlanda (41,8%), Slovacchia (41,3%), Repubblica Ceca (37,5) e Finlandia (37,4%) risulta essere il primo partito favorito.
Nel complesso, il terzo posto del podio è assegnato a Forza Italia che ha ottenuto il maggior numero di preferenze in Romania (21,1%), Grecia (16,7%), Cipro (16,3) e Germania (16%); mentre in Finlandia, Portogallo, Paesi Bassi e Danimarca la Lista Tsipras ha avuto la meglio.
In Italia sono andati alle urne il 58,7% degli aventi diritto, contro il 66,3% del 2009. Il dato rispecchia la media europea, a eccezione del Belgio e del Lussemburgo dove si è registrata la più alta percentuale di elettori (90%).
Sono andati a votare anche gli italiani residenti all’estero attraverso i seggi elettorali allestiti nei consolati dei diversi paesi di residenza. Il numero totale degli elettori accreditati era di 1.406.291, ma a votare sono stati il 5,92% (83.254 votanti), facendo registrare un calo di quasi due punti percentuali rispetto alle elezioni del 2009. Nei paesi europei dove il numero degli italiani è storicamente significativo, l’affluenza è stata molto scarsa: dopo il Belgio (4,73% dei votanti) troviamo la Germania (4,88%) e la Francia (6,77%). Nel Regno Unito, meta ambita negli ultimi anni da molti giovani, ha votato solo il 5,6% degli aventi diritto. (Silvia La Ragione)