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1 ottobre 2014 Numero 11 Anno I

 

GLI APPUNTI DI AMPELIO

Il premier Renzi ha detto ai cosiddetti cervelli in fuga italiani di rimanersene laddove sono andati. Erri De Luca, scrittore non sempre allineato, ha scritto nel suo ultimo libro "La musica provata" : "Io voglio perdonare la città milionaria delle vite emigrate, accatastate dentro le stive della terza classe che tenevano in corpo la bestemmia di una speranza sola "A patria è chella che te da a mangià". Se non lo fa, non è patria nè matra, fa figli di nessuno, orfani in terra "Chissà dove starà la modernità tra Renzi e De Luca?

Sebastiano Vassalli, anch'esso scrittore ha detto "L'Italia è un paese al quale non riesco a voler male. Dove è difficile vivere e fare lo scrittore. Ma qui non si resterà mai a corto di storie". Come quello che ci racconta Roberto Benigni che ha chiuso recentemente un suo intervento in una trasmissione televisiva con: "Se noi italiani riprendiamo la nostra natura, quella imprevedibile e generosa siamo imbattibile. C'è un futuro meraviglioso da costruire insieme. Ognuno facendo la sua parte. Ricordatevi del futuro".