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1 ottobre 2014 Numero 11 Anno I

 

SE IL COMMISSARIO DIVENTA UNO STRANIERO

Matteo Collura - Corriere della Sera - 17 settembre 2014

“Le storie di Salvo Montalbano in Puglia? Da punto di vista paesaggistico potrebbe anche starci, penso a paesi come Otranto o Trani, ma sarebbe come far parlare il commissario letterariamente creato da Andrea Camilleri in tedesco, tale è la differenza dal punto di vista propriamente antropologico tra la Sicilia e la Puglia. Così come in Italia convivono vari Nord (cosa ha a che vedere il Vicentino con il Cuneese o il Rodigiano con il Savonese?), esiste una molteplicità di Sud, con la Sicilia, appunto, che mostra di essere tutt’altra cosa dalla Puglia.

Certo, Federico II Hohenstaufen legò le due regioni in una medesima grandiosa storia, ma le differenze, manifestatesi specialmente all’indomani della seconda guerra mondiale, quando l’Italia cominciò a prendere il suo vero volto e a mostrare il suo vero carattere, sono davvero enormi. C’è il Barocco che unisce la Sicilia alla Puglia, ma quello siciliano ha una specificità che lo fa assomigliare ai cannoli e alle cassate, smodati dolci che sono in Sicilia sanno fare. Il barocco, come scrisse il messicano Carlos Fuentes, convive con la miseria più evidente, al contrario del neoclassico, che vuole pulizia e strade ordinate. E, appunto, in Sicilia il barocco serve a buttare fumo negli occhi, a nascondere la realtà, camuffarla. Il barocco pugliese ha qualcosa di più «razionale», di più contenuto. No, Montalbano vi si muoverebbe da estraneo. Il mare Adriatico, dove continuerebbe a fare il bagno nei momenti di tregua, è un’altra cosa a confronto dell’africano Mediterraneo, oggi pescoso di cadaveri, quelli degli extracomunitari in cerca di pace e lavoro”.